https://www.paolociofi.it/archivio/la-voce-degli-altri/5939-addio-al-compagno-paolo-ciofi-fondatore-e-presidente-onorario-di-futura-umanita.html

Clicca sulla copertina o sul titolo che segue per leggere l'articolo Addio al compagno Paolo Ciofi, fondatore e presidente onorario di Futura Umanità

 

Gli scritti di Paolo Ciofi



Pale del Mediterraneo

di Ettore De Conciliis 
 per la Chiesa di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri di Roma

EttoreDeConciliis 450 min

clicca sull'immagine e vai al testo dell'autore


bancarottadelcapitale_130qudi Valentino Parlato - Nella crisi, Carlo Marx si rifà vivo - Questo di Paolo Ciofi, "La bancarotta del capitale e la nuova società", (Editori Riuniti, pp. 182, euro 15,00) è un libro oserei dire prezioso. In ogni caso di straordinaria utilità, non solo per me che da più di quarant'anni faccio il giornalista al manifesto, ma per tutti i cittadini che vogliano capire qualcosa, non solo del mondo (Italia compresa) ma anche della propria vita.

Dato per scontato che a pagare le conseguenze della bancarotta del capitale, siano sempre i lavoratori e i ceti più deboli e i singoli che non hanno un santo in paradiso (oggi l'importante di questi santi e del potere clientelare è cresciuta di molto). Ma Ciofi non si ferma, anche se analizza le conseguenze di questa crisi capitalistica, ci segnala che il capitalismo va spesso in crisi. Qualcuno pensa che non ce la faccia più, invece, dopo avere provocato danni enormi e magari guerre e, soprattutto, ridotto alla disperazione milioni di lavoratori e anche di ceto medio benpensante, poi ripiglia e torna sano e forte. Viene da dire che le crisi sono connaturate al capitalismo, come tante persone che hanno febbroni gravi e ricorrenti, ma poi si ripigliano senza neppure pagare le spese d'ospedale, tanto a pagare è sempre il povero Pantalone. Peraltro anche quando il capitalismo sta in buona salute e può frequentare alberghi di lusso non è mai lui a pagare. A governare come ha detto Chomsky è "il senato virtuale", la grande finanza, Wall Street, che tiene a bada il Congresso americano.

Ma leggete questo libro, sarete presi, io, leggendolo non so più quante sottolineature ho fatto e che mi vado a rivedere.

Ma a Paolo Ciofi debbo riconoscere un altro grande merito. Forse esagero, ma dico che ha resuscitato Marx. Il Marx, intensamente citato (Capitale, Critica al programma di Gotha, Il capitalismo e la crisi, Manifesto del partito comunista, L'iedologia tedesca, Grundrisse, Miseria della filosofia e ancora ) è assolutamente attuale, interviene nel nostro dibattito. Tutto il contrario di una certa, ossificata, venerazione del santone.

E ancora, venendo al nostro paese, Ciofi ci richiama alla forza propulsiva che dovrebbe avere la nostra Costituzione, mutilata a piuttosto messa da parte, nel corso di questi anni, soprattutto in quelli più recenti, e quindi alle lotte della Cgil e del quasi dimenticato Pci, che pur in un mondo bipolare e in presenza della grande forza dell'Unione sovietica, non lottava per la realizzazione in tempi brevi del comunismo, ma per la realizzazione appunto della Costituzione di una repubblica "fondata sul lavoro".

Insomma non voglio farla troppo lunga, leggete e rileggete questo libro sarà molto utile al vostro penare e al vostro che fare.

 

Recensione pubblicata su ilmanifesto dell'1 marzo 2012